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LO STATO DI AGITAZIONE DE “LA
CITTA”. I CRONISTI INCONTRANO LA CITTADINANZA
I redattori de “La città” – uno dei più quotati, letti, apprezzati
quotidiani in provincia di Salerno – hanno incontrato “la città” (l’intera
cittadinanza) e i colleghi il 4 febbraio ultimo scorso. Al Comune di
Salerno, dalle 10. Per chiarire alcuni punti in discussione. Il giornale
vive un momento di difficoltà, molto delicato. Anche se, ormai, è tutto il
mondo della stampa e dell’informazione ad essere precario. Per svariati
motivi, in tempi contingentati e ardui per ogni categoria sociale e
professionale. Stando a un comunicato stampa, emesso dal cdr (comitato di
redazione) durante gli ultimi giorni di gennaio, gli editori avrebbero
espresso la volontà di licenziare quattro dei tredici capiservizio e/o
capiredattori che fanno capo alla sede di piazza S. Agostino. Per questo
motivo – sempre a detta del “sindacato” interno de “La città” – sono stati
previsti cinque giorni di agitazione, con lo stop alle attività. Un nutrito
gruppo di (colleghi) cronisti, semplici cittadini, curiosi e sostenitori del
quotidiano era presente ad inizio settimana, presso le sale del municipio
nella hippocratica civitas. Non sono mancate le autorità e le rappresentanze
del mondo del lavoro, dell’associazionismo o le sigle sindacali di svariati
indirizzi. Tra gli amministratori, il primo cittadino Vincenzo Napoli. Che
ha espresso parole di incoraggiamento nei confronti dei giornalisti
interessati da questi “provvedimenti”. È intervenuto Ottavio Lucarelli,
presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. Anche lui ha offerto
il fianco ai redattori de “La città”. Come anche Pino Blasi – presidente
Ucsi (Unione cattolica stampa italiana). Come altri rappresentanti della
società civile: Margaret Cittadino, vari riferimenti istituzionali,
autorità. Ha partecipato anche il giornalista e “politico” Gigi Casciello.
Per tutti (de “La città”), ha preso la parola Clemy De Maio. Che ha ribadito
quanto già “sul tappeto”. Tutto quanto “rivendicato” già dai comunicati
redazionali. Anche se aggiungendo qualche particolare in più. Secondo quanto
i capiservizio pensano stia accadendo loro. In realtà, la situazione deve
essere affrontata dialogando tra le parti. Gli editori e i giornalisti de
“La città” hanno le loro ragioni da discutere, seduti a un tavolo di
trattative. Affinché questo bel prodotto, confezionato con cura da più di
venti anni, possa continuare a crescere. Nel corso dell’incontro del 4
febbraio, la De Maio ha confermato ciò che già era espresso dalla nota
sindacale: il quotidiano, pare, avrebbe raggiunto un conto di esercizio (i
giornalisti in questione dichiarano che è depositato presso la Camera di
Commercio) positivo. Ciò anche a fronte – dicono sempre da “La città” – di
un “taglio” di corrispettivi o compensi dovuto all’adozione degli strumenti
detti “contratti di solidarietà”. I redattori hanno accettato queste
condizioni. Inoltre, le pagine dello Sport e l’edizione sul web sono state
esternalizzate verso dei service “fuori redazione”. I “sacrifici” hanno
comunque consentito il successo della testata – secondo giornale in Campania
e tra i primi a Salerno e provincia. Per cui, ridurre ulteriormente la già
“scarna” (secondo quanto traspare dalle affermazioni dei diretti
interessati) redazione significherebbe (in pratica) “indebolire” il tutto.
Tanti gli attestati di stima e di solidarietà da parte degli intervenuti.
Ora si attendono le proposte degli editori, con consapevolezza e
“ragionevolezza”.
Articolo di: ANNA MARIA NOIA
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