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 Fisciano: PROTOCOLLI TRA UNISA E SOS IMPRESA
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    PROTOCOLLI TRA UNISA E SOS IMPRESA SALERNO CONTRO LA CRIMINALITA’ Alle 11 e 20 in punto di venerdì 26 gennaio ultimo scorso, la sala stampa intitolata al cronista Biagio Agnes – nell’edificio del rettorato al campus di Fisciano – ha ospitato l’attivazione di due protocolli d’intesa, tra l’ateneo e il sodalizio antiusura e antiracket “Sos Impresa Salerno”: la prima convenzione vede e vedrà protagonisti il dipartimento di Scienze Giuridiche e la suddetta associazione – retta dall’avvocato Tommaso Battaglini, in collaborazione con Antonio Picarella (avvocato penalista di Mercato S. Severino). Si tratta di creare presupposti affinché i fenomeni criminosi, quali appunto i reati di estorsione ed usura, vengano opportunamente studiati e approfonditi. A tal scopo, ecco anche il secondo protocollo – stavolta tra “Sos Impresa” e il dipartimento di Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione. Sempre per quanto concerne la realtà salernitana. Dopo aver comprese le questioni giuridiche alla base di tali aspetti della criminalità, si deve procedere alla creazione di un apposito osservatorio territoriale. Dunque istituzioni accademiche comprensoriali e agenzie legali insieme in campo per combattere delinquenza e malaffare. Intervenuti alla presentazione delle partnership: il pro rettore Antonio Piccolo (in luogo del magnifico rettore Aurelio Tommasetti – impegnato in altri convegni e/o occasioni istituzionali, tenutisi nello stesso giorno); i direttori dei dipartimenti interessati, Gianni Sciancalepore (Dsg) e Virgilio D’Antonio – quest’ultimo a far le veci di Annibale Elia, il “reggente” del dipartimento Dispsc (egli è suo collaboratore); i già citati Battaglini e Picarella; i responsabili scientifici dei progetti/protocolli Andrea Castaldo e Paolo Diana – rispettivamente per Giurisprudenza e per Scienze Politiche, Sociali e della Comunicazione. In sala, numerosi cronisti e operatori dell’informazione – delle web tv, come della carta stampata. È stato un incontro breve, ma intenso e concentrato – sobrio e stringato. Momento clou, dopo le brevi e fattive relazioni da parte dei vertici accademici presenti, la firma delle convenzioni – ratificata davanti agli occhi dei giornalisti e dei fotografi presenti. In verità, l’accordo – anzi, i due accordi – era (erano) già stato discusso alcuni mesi fa – per la precisione a settembre. Ma il 26 gennaio, dopo un lungo iter, è giunta l’ufficialità. “Sos Impresa” è attiva a livello nazionale dal 1991. È sorta a Palermo. Nel 2010, l’agenzia approda a Salerno, grazie all’impegno di molti e particolarmente di Battaglini. Nel 2011, eccovi Antonio Picarella in qualità di collaboratore. Che, coinvolto dalle nostre domande, asserisce: “Il nostro sodalizio è aperto a tutte le associazioni del circondario. Non vi sono adesioni formali, ma ci atteniamo alle esigenze delle imprese. Attraverso canali istituzionali e/o segnalazioni da parte delle forze dell’ordine. Oppure tramite periodici incontri tematici, studiando le dinamiche dei reati di usura ed estorsione”. Gli intervenuti, misurando i propri discorsi in poco tempo, hanno plaudito a queste importanti convenzioni – certi che “I due dipartimenti – affermano – analizzeranno dei dati in maniera diversa: i giuristi del Dsg (Dipartimento di Scienze Giuridiche) si occuperanno di capire le fattispecie legali, mentre sociologi e comunicatori analizzeranno i dati emersi - per poi metterli a disposizione sul territorio”. Il convegno ha avuto il merito di far sì che l’associazione, “espressione della società civile”, incontrasse “il mondo accademico”. Che Unisa si sia maggiormente “aperta” al comprensorio lo testimonia anche D’Antonio – tra i primi a sviluppare il suo pensiero nel corso della presentazione. Ed è un bene, che l’ateneo possa “abbracciare il circondario”, “molto più degli scorsi anni”. Non più, quindi, una università “segregata e staccata dal contesto in cui opera” – ha dichiarato D’Antonio. Che poi ha espresso: “Offriremo saperi articolati, grazie ai gruppi di ricerca aderenti. Dando input per interconnessioni di ricerca comuni”. Ha incalzato Sciancalepore: “Il protocollo è importante affinché chi di dovere possa intervenire non alla consumazione del reato, bensì prima. Sostenendo gli imprenditori locali”. Parola d’ordine: “Best practices” – termine utilizzato, volutamente, da Sciancalepore e dagli altri esperti. Che hanno ribadito le “ricadute senz’altro positive” di tali convenzioni o partnership che dir si voglia. Nel dialogo tra campus e “Sos Impresa”. Tutti concordi, gli illustri intervenuti, sul dare scacco soprattutto alla criminalità organizzata (che prende sempre più piede, anche nella Valle Irno e a S. Severino), atta a controllare il “fenomeno negativo” dell’usura. La cui emersione fa sì che la vittima, molto spesso, non sia “riconoscibile”; il raggirato mostra “poca collaborazione” con le forze dell’ordine. Ragion per cui agenzie come l’associazione di Tommaso Battaglini devono collocarsi accanto a commercianti ed esercenti caduti nella “rete” degli strozzini. Si è parlato, all’uopo, anche di “Credit crunch” – a proposito di un circuito (una spirale) da dove non si può uscire (appunto il racket). Se non aprendosi al colloquio, ed è per questo che il sodalizio esiste ed agisce. Tante le proposte in tal senso: attraverso la “mediazione” universitaria, “Sos Impresa Salerno” prevede la creazione di corsi di formazione per le best practices (da effettuarsi con il dipartimento di Legge) e, per quanto invece riguarda i “comunicatori”/sociologi, dando luogo ad un osservatorio “in un ampio raggio d’azione”. Lo conferma il responsabile Paolo Diana (Dispsc): “E’ necessario un approccio multidisciplinare – ha espresso – con le nostre competenze a disposizione dell’associazione. Ci occuperemo di dati sensibili; li inseriremo nell’ambito della metodologia di ricerca, per un lavoro di qualità e di alto livello”. “Attueremo tirocini formativi sulle questioni inerenti queste tematiche, per sondare il senso della legalità presso i giovani. Programmeremo seminari e percorsi culturali intensivi rivolti agli studenti”. Infine ha preso la parola il presidente, Tommaso Battaglini. Che ha discusso della nascita di tale realtà. Tutto è partito da una serie di sportelli di consulenza, tra i quali quello di Battipaglia; poi “Sos Impresa” si è rivolto alle scuole, contattando polizia e magistrati per parlare agli studenti di temi similari. In atto progetti sostenuti, tra altri soggetti, dalla prefettura di Salerno. Pacato, Battaglini ha anche proposto di far in modo che le vittime di estorsione “possano accedere a fondi speciali, ministeriali” e “recarsi in banca senza futuri protesti”. Assolutamente fuori discussione la “necessità della denuncia”. Perché è solo così che si vincerà il malaffare. Solo in tal modo, negli anni, si sono potuti creare anche altri sportelli: a Eboli, a Salerno, a S. Severino e – ultimo in ordine temporale – a Capaccio Paestum. La giornata si è conclusa con la firma degli atti, opportunamente fotografata e immortalata da smartphone, videocamere e telecamere.

    Articolo di: ANNA MARIA NOIA
    Sabato 27 gennaio 2018






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