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  Mercato San Severino   UNA BAND TRAP MOLTO INNOVATIVA E UNITA


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    “BLOCCO MATISSE” A S. SEVERINO. UNA BAND TRAP MOLTO INNOVATIVA E UNITA Da Mercato S. Severino, piccola realtà del Meridione, con furore verso un uditorio più vasto. È la storia della band “Blocco Matisse”, appunto di S. Severino. Cinque componenti (principali, ma tanti sono i giovani che li appoggiano) che coniugano lavoro e sacrificio (alcuni di essi prestano servizio presso un noto bar del centro) alla passione per la musica. Nello specifico, sound o sonorità trap – il nuovo genere, derivato dal più “classico” rap, che sta spopolando tra i teen-ager italiani e/o a livello internazionale. La denominazione del gruppo deriva dall’ex locale “Matisse”, una struttura in piazza XX settembre – da alcuni anni adibita a sede del locale Forum Giovani. Essi si ritrovavano proprio in questa attività commerciale. Ma perché “Blocco”? Per un intento aggregativo, di unità e corporativismo. Inteso nel senso non deteriore del termine. Ecco, per la cronaca, i nomi dei ragazzi – poco più che ventenni, un’età media molto bassa – che fan parte di “Blocco Matisse”. Abbiamo incontrato due rappresentanti del team, attivo sui canali web più quotati e prestigiosi sin dal 2016. Con esperienze diverse e differenti, che riguardano ciascun singolo componente. Partiamo con Ace 420, pseudonimo (o meglio, nickname) di Vincenzo Barba – classe 1998. Lui è una voice. Proseguiamo con Moleque (anch’egli voice, vocalist), al secolo Ivan Vassallo; classe ’95. E poi, ecco Josè Altamirano – del ’94. In arte Joan – membro “storico” del gruppo (fin dalle origini). Lui è un supporter. Ancora, Lil Nathan (del 2001) – sempre voce – e infine citiamo Damiano Buono, alias Dab Smash – producer e alle basi musicali. La musica della band, come detto, si rivolge ai giovanissimi – dagli 11-12 anni in su. Ma non dispiace ai genitori, che non disdegnano di ascoltare le loro hit. Disponibili, per adesso, su portali web e canali musicali quali You Tube, Spotify, Itunes. Proprio su You Tube, alcuni pezzi (tra i 2,5 e i 4 o 5 minuti di durata) hanno raggiunto più di 3mila visualizzazioni – con punte di 15mila per produzioni particolarmente orecchiabili ed evocative. Tutto parte dalle esperienze sociali e da quanto accade attorno al gruppo, che poi trasforma in note trap sfoghi, intenti di ribellione e rabbia verso tante occasioni di invidie e gelosie che – purtroppo – a S. Severino non sono infrequenti. Da parte di altre band antagoniste – secondo i ragazzi del “Blocco Matisse” – ma anche nel quotidiano consueto: a scuola, nel mondo del lavoro... Ansie, competizioni, disagi del vivere, contestazioni verso una società distratta e indifferente alle loro esigenze e a quelle degli adolescenti del momento: questo il background da cui si originano le canzoni di tale ensemble. Molto innovativa, particolare. Merita un gran successo. In un’ottica di evoluzione e promozione della loro “prepotente” voglia di affermarsi, in campo dello show.biz, ma anche di “gridare” al mondo la propria rabbia. Per dire: “Ci siamo anche noi. Siamo qua”. Attualmente, il gruppo sta lavorando a pezzi (sempre trap) originali come il singolo “Nctn” – di quasi tre minuti – che dovrebbe uscire il prossimo primo marzo su Spotify. Stay tuned. Un loro cavallo di battaglia, basato su una storia e un’esperienza personale, è “Sueg” – lanciato nell’estate del 2018 sul web. Dura 4 minuti. Come “Nctn”, le sonorità “aggressive” del pezzo fanno emergere la voglia di cambiare qualcosa nel contesto sociale odierno – iniquo e ingiusto, molto spesso. Partiti con l’hip hop, i Nostri si sono poi votati al trap. Vivendo anche esperienze – da singoli – importanti nel campo di questi tipi di sound; per esempio, Vincenzo “Ace 420” Barba e Ivan Vassallo (in arte “Moleque”) hanno già preso parte a dei contest organizzati da alcune etichette discografiche e musicali indipendenti – tipo “Honiro”, di Roma. Con un discreto piazzamento. Lo stesso Ace, da solista, ha già inciso un disco e ha esperito altre esperienze. Poi, il gruppo. E l’affiatamento, l’intuito sonoro. Ed ecco: “Blocco Matisse”. Una realtà che intende uscir fuori da S. Severino – puntando in alto. Infatti i ragazzi sono apprezzati anche nelle zone limitrofe, a Fisciano; a Baronissi… Essi vantano all’attivo numerose trasferte, a Paestum e a Napoli. Per la passione che provano nel suonare; per un hobby che potrebbe essere – anche, volendo – una svolta per tutti loro. Non dimentichiamo che gran parte dei ragazzi lavora sodo, poi si dedica alla musica. Sperando in un orizzonte più “remunerativo” – sempre però in campo musicale. Essi hanno anche fissato delle date, degli appuntamenti per le esibizioni in svariati locali: in programma le aperture (opening, dj set…) a “Speranza” al bar “Dissonanze” (Baronissi) – il 2 marzo (dalle 22). Poi, un’esibizione al “Namì” di Fisciano prevista il 4 marzo – sempre in serata – in apertura a Nicola Siciliano. E ancora: il 22 marzo, un open a “Speranza” presso il “Sound music club” di Frattamaggiore (Napoli). Infine, altre date in aggiornamento – da programmare. Nel periodo estivo – e non. I ragazzi sono “nati” (se così possiamo affermare) e cresciuti insieme a un rapper (anch’egli del Sanseverinese) di nome Jov – Giovanni Sessa. Lo studio di prova, dove la band si riunisce per suonare – circa dieci ore a settimana, compatibilmente con gli impegni di lavoro o di altro genere – è a Piazza di Pandola (vicino S. Severino). Le incisioni, invece, si svolgono a Salerno. Si tratta di un gruppo unito e tanto innovativo. Si ispira alla scena, alla tradizione trap americana e francese. Loro “idoli” (se così si può affermare) sono: Travis Scott; Quavo; Drake; Nigos e altri. Dei giovani che si impegnano, insomma. Contrariamente a quanto si possa pensare, comunemente, da parte degli adulti. Almeno in campo sonoro. Ma non solo. Il loro è soprattutto un intento aggregativo e di socializzazione. Previsti videoclip e flash mob (eventi di massa). Per sdoganare il trap e portarlo all’attenzione generale. Il sogno di questi interpreti è uscire allo scoperto e dare agli adolescenti un prodotto di qualità che li renda partecipi della ribellione e dell’impegno per diventare qualcuno. “C’è molta competizione a S. Severino e nelle nostre zone – dichiarano – ci sono invidie sia da parte di altri gruppi musicali che di molte persone che non ci apprezzano”.
     

    Articolo di: ANNA MARIA NOIA

     




Domenica 24 febbraio 2019

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