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  Pompei   Crisi politica a Pompei, l'affondo dell'europarlamentare Lucia Vuolo


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    Crisi politica a Pompei, l'affondo dell'europarlamentare Lucia Vuolo: “E' fantapolitica giustificare la sfiducia al sindaco attaccando maldestramente la Lega e il centrodestra. Il Pd locale prenda atto delle proprie responsabilità”. "Le vicende politiche ed amministrative che nelle ultime ore vedono protagonista l’amministrazione comunale di Pompei sono riconducibili esclusivamente al Partito democratico locale che evoca i fantasmi del proprio operato. Il Pd ammetta le proprie corresponsabilità in quella che loro stessi definiscono un totale fallimento e la smetta di essere contemporaneamente partito di lotta e di governo nei Comuni in cui amministra. È fantapolitica, infatti, giustificare la sfiducia al primo cittadino di Pompei in carica, che giudico persona attenta e interessata alle problematiche della sua comunità, sfruttando esclusivamente l’occasione per attaccare maldestramente il centrodestra e la Lega Salvini Premier, che nella città di Pompei raccoglie poco meno di 100 voti, il sostegno di un primo cittadino vale molto di più". Così l'europarlamentare Lucia Vuolo interviene sulla vicenda che, da giorni, tiene banco nella vita amministrativa della città mariana. "È assurdo dover commentare l’insussistenza politica di chi essendo il principale partito della compagine governativa locale anziché contribuire fattivamente alla gestione della res publica arroga a sé il diritto di analizzare il voto attribuito a chi da anni è un autorevole esponente del centrodestra salernitano", ha continuato la Vuolo. "I fautori della sfiducia abbiano invece l’onestà intellettuale di raccontare l’oggettiva verità dei fatti concernenti l’attività amministrativa che finora hanno svolto e non si nascondino dietro al fantomatico endorsement con il centrodestra del loro principale esponente dem in giunta comunale: è impensabile che un sindaco in carica di un comune di oltre 25mila abitanti abbia spostato solamente 188 voti in favore della sottoscritta e della Lega Salvini Premier. Le preferenze assegnatemi sono ascrivibili unicamente ai miei parenti e ad amici di lunga data che con il loro voto hanno sostenuto non solo la mia persona ma hanno anche condiviso e promosso un progetto politico". Per la Vuolo, dunque, il Pd si conferma ancora una volta un partito patricida. "Chissà che dietro la fine di questa consiliatura non si nascondano invece ben altri interessi, finanche le ambizioni meramente personali di chi sogna lo scranno più alto dell'assise cittadina ed è stato artefice di questa scelleratezza amministrativa e di questo disastro politico tutto interno al centrosinistra pompeiano", ha concluso la Vuolo.

    Venerdì 21 febbraio 2020


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