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  Mercato San Severino   Carnevale a S. Severino, nell'Irno


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    CARNEVALE A S. SEVERINO, NELL’IRNO, NEL SALERNITANO E IN IRPINIA Carnevale: dagli etimi “carrum navalis” (carro navale); “carnem levare” (togliere la carne) oppure “caro, vale!” (arrivederci, o carne!). Commemorando la Quaresima imminente. Un sovvertimento di costumi, tra Kosmos e Kaos (Ordine o Pulito e Disordine) e tra “signori” (nobili o notabili con i “coppi” dietro la schiena) e “schiavi” (per una volta, i ruoli si invertono – all’insegna del classico “Semel in anno licet insanire”) che trae origine dalle feste della classicità (greca, ma soprattutto latina) “Lupercalia” (oppure “Saturnalia”, “Floralia” o “Frictilia”). E prosegue fino ai giorni nostri, con le maschere della Commedia dell’Arte (Arlecchino bergamasco, l’avaro Pantalone veneto, lo sbruffone dottor Balanzone da Bologna, il furbo e irriverente Pulcinella partenopeo – da Paul Cinelli; Oddone di Polliceno; Puccio D’Aniello o Pulcino…). Passando per il Medioevo, con la “Messa dell’Episcopello” (un asino bardato di tutto punto, a ironizzare sulle grandi e importanti personalità ecclesiastiche) e nei contesti quali il noto carnevale di Leroy Ladurie. È il momento in cui va di scena la follia, il delirio, la maschera; dal latino: “Persona” (nella maschera teatrale, originariamente in legno, la voce “risuonava”). In ogni zona, o quasi, d’Italia e del mondo – a livello internazionale, come non voler citare gli spettacoli “a base” di samba e allegorie che si tengono a Rio de Janeiro (Brasile)? – v’è una vasta gamma di celebrazioni per tutti i gusti e le età. Si va dai notissimi carri allegorici di Viareggio, Putignano, Cento, Venezia, Ivrea (dove “vige” la pur costosa e, forse, “sprecona” battaglia delle arance) alle nostre più… “modeste” realtà locali. Nelle zone attorno l’Irno, gli appuntamenti carnascialeschi più quotati sono certamente quelli di Baronissi, Mercato S. Severino e Montoro – nell’Avellinese. Proprio in Irpinia, nutre di grande prestigio il programma carnevalesco di Montemarano. Poi c’è Avellino e così via. Dal versante salernitano – invece – riscuote successo il carnevale amalfitano, assieme ad altri cartelloni nella divina costiera. Ma non si disdegnano le coreografie ideate ed allestite a Giffoni Valle Piana (e/o a Giffoni Sei Casali) – in nome del carnevale giffonese. Tra coriandoli, stelle filanti, confetti (simboleggianti le lacrime, l’apotropaica lustralità della morte) e il misterioso fascino delle mascherine attuiamo un “piccolo/grande” tour tra le “piccole/grandi” comunità disseminate nella tranquilla e fertile Valle Irno. Cominciamo da Baronissi, Mercato S. Severino e la vicina Montoro. Dove, da svariati anni – da moltissime edizioni, ormai – il martedì grasso (a volte, anche il giovedì grasso) è animato da associazioni in simbiosi tra loro, che performano spettacoli unici in più date. In diverse occasioni, tutti i sodalizi insieme. E partiamo, or dunque, da S. Severino. Qui esiste una tradizione inveterata, che comincia con la “Canzona”[sic!] di “Zeza” (o “Lucrezia”) – con Pulcinella che cavalca (simbologia sessuale) la “vecchia” – e “termina” (se così possiamo, erroneamente, affermare) con il famosissimo e tipico “Ballintreccio”. Attualmente, la manifestazione è portata avanti dal sodalizio “Alfonso Gatto” di Curteri – frazione del (comprensorio) sanseverinese. Guidata dal dinamico ed energico Luca “Enzino” Picarella e dal figlio Daniele, l’associazione si è resa protagonista di numerose iniziative anche dal punto di vista sociale. Il “Ballintreccio” rappresenta – appunto – un intreccio di corpi e di frasche floreali, con archi che si intersecano in un corteo che si snoda per tutta S. Severino (dal corso Diaz al Municipio, in piazza Imperio). Una tradizione antica e con regole e principi propri della civiltà contadina. Ma occorre avvicinare le nuove generazioni, per non disperdere il retaggio etnografico sanseverinese. Sempre a Mercato S. Severino, la responsabile dell’associazione “Il gabbiano” (Carifi e Torello, altre due frazioni – tra le 22 della cittadina) Rosa Ascolese promuove da tempo le iniziative per divertire le persone (grandi e piccini), ospitando i carri del Baronissino e del Montorese. Ecco il programma per i primi giorni di marzo, essendosi ormai concluse le “uscite” di febbraio. Domenica 3 marzo, compatibilmente con condizioni meteo accettabili e tempo non freddissimo, dalle 18 in poi (raduno, come di consueto, a via Campo Sportivo di S. Severino – dove insiste lo stadio “Superga”) sfileranno in passerella per le strade cittadine i seguenti simulacri allegorici e/o gruppi folkloristici (al seguito, tanti bambini e adulti che vanno a passo di danza – grazie all’impegno delle scuole di ballo comprensoriali): l’associazione “Gatto” di Curteri – col suo “N’treccio”; l’associazione giovanile “S. Anna” (frazione Pandola), con il carro “Lego”; il sodalizio “Il gabbiano” (anfitrione) con “La primavera del gabbiano”; il sodalizio di Baronissi (Aiello) “Alvaa” con: “Ridateci la Gioconda”; l’associazione “Madre Maria Pia Notari” (da Capriglia di Pellezzano) - e il suo “Toy story. Il mondo dei giocattoli”; e poi, la realtà “S. Maria delle Grazie” di Sava (Baronissi) - con “Asterix e Obelix story”. A seguire: “Saragnano e contrade” – sempre nel Baronissino (località Saragnano) – nel “Far west”. A chiudere, idealmente, il cerchio: “I pirati dei Caraibi e la vendetta di Salazar” – a cura di “Insieme per… e gli amici di Pellezzano”. Una decina di allegorie per la gioia della cittadinanza. Come ogni anno, per ogni edizione, i simulacri vengono approntati molti mesi prima degli eventi di carnevale. Con grande spirito di partecipazione tra le varie associazioni sparse per l’Irno. Che collaborano e comunicano tra di loro. Questo, domenica 3 e per quanto concerne S. Severino. Il giorno 5, martedì (grasso), protagoniste (sempre a Mercato) saranno le scuole. Le quali, dalle 10 in avanti (raduno in piazza Dante), verranno coinvolte nella manifestazione “A carnevale, la scuola vale”. In programma, sia la sfilata dei già citati gruppi locali folk “Gatto”; “S. Anna”; “Il gabbiano” (tipicamente locali), sia le performance degli alunni del primo e del secondo circolo didattici sanseverinesi. Ciò secondo lo sviluppo di progetti Pon e/o Por (Campania), in materia di “Scuola Viva” (modulo “Passo dopo passo 2” – titolo “La tammurriata”, per il primo circolo – grazie alla collaborazione col gruppo etnografico “I Kalimma” – e progetto “L’arte del passato per il futuro del territorio”; riguardo il II circolo). Contestualmente, verrà premiato il disegno più simpatico e originale che abbia partecipato al contest “Come vorresti Carnevale nella tua città” – voluto da “Il gabbiano”. La kermesse “completa” è giunta alla tredicesima edizione. Torniamo, poi, agli adulti. Dopo S. Severino, ecco il defilé a Baronissi. Dopo il tradizionale e tipico “volo della colombina” - in atto domenica 24 febbraio tra il corso Garibaldi, via Ferreria e piazza della Repubblica – sabato 2 marzo si terranno ulteriori appuntamenti con i carri: alle 18, saranno interessate dal defilé piazza Mercato, via dei Greci, via Ferreria e piazza Caduti di Nassiria. Al termine, il sodalizio “Baronissi insieme” ha organizzato un “Gran ballo in maschera”. Le celebrazioni festive si concluderanno martedì 5, con la sfilata delle 16 (in corso Garibaldi e largo Ambrosoli) e con l’apotropaico rito di allontanamento (degli spiriti cattivi, grazie al fuoco purificatore) costituito dall’accensione del fantoccio di carnevale. Tanta trepidazione e grande entusiasmo “carnascialesco” anche a Pellezzano, con la “Passeggiata in maschera”. L’evento finisce il 5 di marzo, con il “Carnival party” delle 10 del mattino. In piazza Pastore, frazione Capriglia. Qui gli studenti del territorio assisteranno allo spettacolo “O martedì muzzillo” (denominazione antica del Carnevale). In collaborazione con l’associazione “Madre Maria Pia Notari”. Il 2, 3, 4, 5 marzo è tutto pronto per la 33esima edizione del “Carnevale giffonese”. Anche questo è un cartellone molto quotato e denso di happening. Tra stand enogastronomici (12-16 e 19-24) e mercatini dell’artigianato, la rassegna è davvero invitante e interessante. Non solo carri e non solo passeggiate, “qui” a Giffoni: concerti, laboratori di realizzazione maschere, mini tornei di calcetto under 12, mostre, eventi Disney per bimbi ed esibizioni di canti popolari – assieme a dj set e rappresentazioni teatrali – inviteranno residenti e visitatori a recarsi in diverse location della città del cinema per ragazzi – sempre affollata nel periodo estivo, per il notissimo festival dedicato ai giovanissimi. In Irpinia, infine, tante altre occasioni di divertimento e anche di cultura – con i famosi “carnevali” di Montemarano (Avellino) – sempre partecipato e ben considerato – e di Avellino stessa. Il retaggio montemaranese – in auge nei giorni 2, 3, 4, 5 e 10 di marzo – è fatto di suoni, canti, melodie e cura nei particolari. Un appuntamento, da sempre e come sempre, imperdibile. In cui riecheggiano le nostre appassionanti radici.

     

    Articolo di:  ANNA MARIA NOIA

     




Sabato 2 marzo 2019

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