|
ANDRE’ A MERCATO S SEVERINO, CON ANDREA SANNINO. LO
SPETTACOLO AL TEATRO COMUNALE
Il secondo spettacolo, previsto dalla programmazione di “Teatro più” al
comunale di S. Severino per la consueta rassegna 2018/2019, è andato in
scena venerdì 11 gennaio alle 21. Sul palco, il cantautore pop nonché attore
partenopeo Andrea Sannino. Classe 1985, egli si è esibito nello show “André”.
Si è trattato di un’interpretazione canora particolare, lo spettacolo è
stato messo a punto dallo stesso Sannino e dall’attore Vincenzo Pirozzi.
L’idea alla base di “André” è stata quella di inserire per la prima volta -
in repertorio - le tracce del suo nuovo disco; eseguite da una band di sette
elementi e dirette da Mauro Spenillo e Pippo Seno. Sannino ha intitolato la
rappresentazione “André” (come pure un suo nuovo disco, pieno di cuore) per
omaggiare la sua terra – i genitori e gli amici, difatti, così lo chiamano.
Per onorare il quartiere dove è nato, nella ridente Ercolano. Lo show “si
aggiunge” ai successi valsisi dal fortunatissimo album degli esordi “Uànema”
e ai positivi riscontri di “Abbracciami”. Un ragazzo semplice, attaccato
alle radici e al nucleo familiare di origine – si rivela (si è rivelato) il
Nostro. L’artista (eclettico e sentimentale, crepuscolare) sperimenta
universi sonori sfaccettati, variegati – in un mosaico di suggestioni
polivalenti. Un sound dolente, emozionale. Recentemente Andrea Sannino
(alias André) è comparso a “Domenica in” – con Sal Da Vinci e Franco
Ricciardi. La performance sanseverinese è stata, nel complesso,
soddisfacente e convincente. Ricca di magia, di malia. Dapprima, nella prima
parte dello show, il pubblico (molto curioso, ma a S. Severino è severo ed
esigente – intransigente) è stato nel complesso un po’… “freddo”. Ma il
cantante ha saputo scaldare, ad hoc, l’ambiente. Nel secondo tempo, invece,
ecco la “consacrazione” (artistica o meno) da parte dello stesso uditorio.
Composto da molti estimatori, tra cui diversi giovanissimi. Una ventata di
napoletanità, di puro spirito partenopeo – questo ha veicolato lo show. A
suo agio (molto) sul palco, padrone della scena – con mosse felpate e
sicure, con verve – il 34enne ha incantato con maestria e sapienza gli
astanti. Tra canzoni di sua creazione e hit immortali della tradizione
napoletana – e non solo; molte anche le sperimentazioni: traducendo in
vernacolo la colonna sonora della celebre pellicola “Il postino”, assieme ad
altri motivi di altri film. Nel presentarsi umilmente e “in punta di piedi”
(sono state sue parole) alla platea di S. Severino, Sannino ha inteso
rimembrare il compianto maestro Lucio Dalla, che lo ha notato e quasi
“lanciato” verso il jet set e lo show.biz. Una performance di alto livello
musicale – grazie alla presenza di notevoli componenti della band, davvero
magistrali e sicuri di sé – quella di “André”. Lo spettacolo si è rivelato
garbato e simpatico; lui un guitto istrionico – nel senso buono dei termini.
La rappresentazione è stata… “condita” da un ottimo lavoro sulle luci; con
effetti speciali ben studiati. Il gioco di luci e della scena, infatti, è
risultato equilibrato. E lui, tra un successo e l’altro – snocciolati in
circa due ore di intrattenimento – non ha lesinato aneddoti sul suo nome e
“ammiccamenti” ironici a Napoli e al suo grande, immenso cuore. In alcune
interpretazioni è stato poetico, in altre sensibile e romantico. Malinconico
ma non triste, come la sua città. La presenza scenica era perfetta, tra
pannelli luminosi su cui scorrevano via immagini e disegni, foto. Un
omaggio-tributo anche a Totò, il principe della risata. Tutte le sue melodie
erano orecchiabili; lo spettacolo intenso. Una grande atmosfera, a teatro,
nella dimensione onirica di Andrea Sannino. In sintesi, in sostanza, la
presenza del giovane a S. Severino non ha certo deluso le aspettative; il
cantautore si è rivelato all’altezza delle attese. Una band molto
professionale ad accompagnare il Nostro, nel suo viaggio tra le note.
Prossimo appuntamento con la rassegna, venerdì primo febbraio; giungerà
Federico Salvatore in una pièce da lui scritta e diretta: si tratta di “Malalengua”.
Spettacolo che porta in scena una visione complessa e amara di Napoli, tra
maldicenze e criticità, “polemiche”. Il cartellone terminerà a fine aprile,
con “Scacco matto” di e con Lucio Pierri (anche alla regia). Tra i prossimi
attori negli appuntamenti “marzolini”, “previsti” anche Carlo Buccirosso e
Biagio Izzo. Si preannunciano grandi risate ed ilarità. Da non perdere le
due “trasferte” all’Augusteo: i musical “Peter Pan” e “Priscilla. La regina
del deserto” – uno a febbraio, l’altro in programma ad aprile.
Articolo di: ANNA MARIA NOIA
|
|