Diocesi: |
Ultimo Decredo del Governo emanato questa notte |
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Ci stiamo avvicinando a quella Settimana che per not cristiani a "Santa”, in quanto in essa si fa memoria dell'evento centrale della nostra fede: la Passione-Morte-Risurrezione di nostro Signore Gesa Cristo. E nell'annuncio pasquale degli apostoli che la Chiesa continuamente attinge i motivi profondi della propria
esistenza, le ragioni della |
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sua speranza e it contenuto della propria missione nel mondo.
Quest'anno, can amici, dovremo vivere questo tempo di memoria e di grazia in una condizione di particolare sacrificio. L'emergenza provocata dal Covid-19 non permettera infatti di vivere insieme, nelle nostre chiese e comunitk le celebrazioni di questa Settimana Santa e neppure di accostarsi ai sacramenti della Riconciliazione e dell'Eucaristia, pur rimanendo la possibilita — ampiamente richiamata dai recenti documenti della Santa Sede — di ottenere it perdono del Signore attraverso un atto di contrizione perfetto e di unirsi in comunione spirituale a Gesu Eucaristia.
L'emergenza che ancora viviamo nel nostro Paese e nella nostra Regione non consente azioni che possano mettere in pericolo la salute delle persone e conseguentemente it rallentare anche un positivo evolversi in tempi ragionevolmente brevi di questa situazione critica. Tutti gli organi competenti — a livelli diversi — ce lo stanno ripetendo instancabilmente in questi giorni.
Dopo aver ascoltato van pareri ed essermi consultato anche con alctufi esperti in ambito giuridico, sono quindi giunto alla conclusione — sofferta, credetemi — di continuare a non consentire l'accesso dei fedeli alle chiese della nostra Arcidiocesi (come gia stabilito nella mia Lettera del 12 marzo u.s.), almeno fmo a quando le condizioni generali non lo permetteranno; in ogni caso fino al 14 aprile. So che questa decisione provochera forti critiche da parte di alcuni — altri invece vi plauderanno — e so anche che altrove sono state prese posizioni differenti, giustificate dal fatto the la Nota del Ministero degli Interni consente tale possibilita, pur sea condizioni molto rigide (e, a mio parere, difficilmente osservabili nel nostro contesto sociale e di fede, in cui una chiesa aperta — grazie a Dio — costituisce per molti ancora un invito a entrarvi e a sostarvi). Ritengo tuttavia the tale restrizione sia un gesto di ulteriore attenzione di carita rivolto ai nostri fratelli: se anche una sola persona dovesse risultare contagiata per un nostro comportamento poco prudente — al di la di tutte le accortezze che in coscienza potremmo avere — ci° risulterebbe ai nostri occhi un fatto assolutamente increscioso e ingiustificabile.
Per questo chiedo a tutti di offrire — come preghiera per la propria conversione e per una pronta liberazione dal flagello della pandemia — it sacrificio della rinuncia a varcare la soglia delle chiese, vivendo altresi all' intern° delle proprie case gesti e momenti di preghiera che aiutino a vivere consapevolmente questi giorni cosi importanti per la nostra fede. Seguire le celebrazioni del Santo Padre — o quelle trasmesse dai propri Parroci e dal Vescovo — pregare in famiglia accompagnati dai sussidi messi a disposizione, preoccuparsi di rendersi presenti ai propri familiari o conoscenti che vivono in solitudine, offrire — qualora ve ne siano le possibilita — un proprio contributo economico alle tante iniziative di solidarieta messe in atto per i piu poveri o rivolte alle strutture ospedaliere in emergenza — costituiscono modality altrettanto significative e feconde per vivere santamente questi giorni di preparazione alla Pasqua.
Assumendomi — come sempre — la plena responsabilita davanti al Signore di queste difficili e sofferte decisioni e auspicando al contempo the esse vengano trasmesse a tutti con le ragioni che vi stanno a monte, tenendo presente ognuno di voi nella mia quotidiana preghiera, condividendo con tutti le preoccupazioni e purtroppo — in taluni casi — it dolore per la perdita di un proprio taro, vi saluto con affetto impartendovi di cuore la mia benedizione.
Che it Signore realizzi compiutamente it desiderio profondo di salvezza presente ei nostri Cori.
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