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resta senza vie di fuga.
L’aggravante: la circolazione del Covid-19 costringe i Dirigenti scolastici a cercare tutte le soluzioni possibili per mandare avanti la scuola in sicurezza, le Istituzioni promettono nuovi arredi, cioè banchi monoposto e sedie adatte a rispettare il distanziamento che qui non sono mai arrivati. Ai Dirigenti spetta anche l’individuazione di nuovi spazi per ospitare le aule- sempre in sicurezza- e consentire agli studenti di usufruire di didattica mista, in presenza e a distanza. Niente di più facile per la nostra Dirigente che fare richiesta per ottenere le aule dell’ormai dismesso Tribunale; niente di più difficile che ottenere risposta!
il grotesque: mentre la nostra Dirigente chiede ripetutamente le chiavi dei locali per poter partire e assicurare dignità e sicurezza ad un’intera comunità scolastica, inviando relazioni dell’RSPP, documenti condivisi con il Consiglio d’Istituto, mentre aspetta almeno i banchi monoposto, il Comune ci chiede di consegnare i banchi biposto che abbiamo per mandarli in Africa!
Il corpo Docente, il Personale Ata, la comunità tutta è profondamente indignata dal comportamento delle Istituzioni che ignorano volutamente le richieste della Dirigente Nappi con atteggiamenti di indifferenti, provocatori e gravissimi, soprattutto in un momento di emergenza come quello attuale. Il tentativo di isolare la voce della nostra Preside si scontra, però con un muro: la comunità scolastica tutta fa eco alla sua voce, i docenti, il personale ATA, gli studenti, le famiglie. La battaglia del “Regina Margherita” è combattuta in nome della giustizia sociale e civile, del diritto alle pari opportunità per i nostri studenti, figli di questa città che non può guardare con indifferenza un pezzo della sua storia cadere sotto le raffiche del “fuoco amico” delle nostre istituzioni locali. Perché la verità è questa: il “Regina Margherita”, senza uscita di sicurezza, dunque a prescindere dal Covid, è semplicemente e volontariamente condannato a morte.
La nostra speranza, la speranza della nostra città, è racchiusa nell’ ostinazione, nella caparbietà della Preside Nappi che continua a lottare perché vengano garantiti diritti elementari: diritto allo studio, al lavoro, alla sicurezza.
I salernitani devono sapere che l’atteggiamento del comune porterà ad una contrazione delle iscrizioni, ad un inesorabile smantellamento di questa antica scuola e devono sapere che perdere una scuola in una città non è un danno solo per chi ci lavora o per gli utenti: è una resa della civiltà di fronte all’ignoranza ed all’interesse!
I DOCENTI E IL PERSONALE ATA DEL “REGINA MARGHERITA”
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