C ONVEGNO SULLE NUOVE POVERTA’ A S. SEVERINO
Mercato S. Severino. Un variegato e interessante universo di parole e concetti sulle nuove e più drammatiche povertà è scaturito dall’apposito convegno su tal tema – “Le nuove ed allarmanti povertà: l’associazionismo quale motore e interlocutore per il rilancio di un welfare al passo con l’Europa” – organizzato dal Lions Club di Mercato S. Severino (e non). L’evento si è tenuto di recente presso la sala del convento di S. Antonio al capoluogo. Importanti personalità, sia del mondo Lions che di altre associazioni e/o realtà, sono intervenute alla conferenza.
Nell’occasione è stato presentato il libro: “Anche Dio lavora e noi non gli mettiamo i contributi”, del laico Antonio Armenante – cavese, impegnato nel sociale (fa parte del movimento Pax Christi) e volontario presso gli “ultimi”. Il volume – i cui proventi sono destinati a una casa per ragazze di strada, gestita dalle suore orsoline nel Casertano – è una profonda testimonianza proprio delle povertà nel mondo odierno; l’intervento di Armenante è sembrato il più completo e bello dell’intera manifestazione intellettuale e riflessiva.
Dopo il consueto indirizzo di saluto, da parte di padre Domenico Marcigliano – padre guardiano della fraternità francescana che ha ospitato l’avvenimento – e di altri membri Lions, tra i quali: Antonio Luciano (presidente del Lions Club Mercato S. Severino), Renato Rivieccio (II vicegovernatore del distretto 108YA), Gianluigi Accarino (responsabile service IV circoscrizione) nonché ulteriori protagonisti della vita sociale lionistica – si è entrati più specificamente nel vivo. Ciò con le riflessioni di padre Giuseppe Castronuovo, parroco di S. Antonio nonché responsabile Caritas a S. Severino; di Anita Pastore, medico volontario “di strada”, responsabile del servizio territoriale per stranieri; del già citato autore, Antonio Armenante. A moderare, il socio Marina Cimmino Cavaliere. Conclusioni affidate ad Ermanno Bocchini, past direttore internazionale del distretto 108YA – candidato a divenire il presidente mondiale del sodalizio.
Dalle parole di padre Giuseppe e dai discorsi degli insigni relatori sono emersi dati ma anche proposte concrete ed effettive: i Lions, infatti, sono propensi (Accarino) a creare un “service permanente sul territorio”, che sia “interfaccia tra la Caritas e i centri di ascolto del territorio.”
Anche padre Giuseppe Castronuovo ha illustrato le attività svolte dal movimento di cui è referente, con Tullio Del Regno e tanti altri: soprattutto egli indica che “la Caritas di S. Severino promuove l’accoglienza, non si limita al semplice pacco, alla sola busta con prodotti alimentari: già tale associazione ha cercato di ricreare un luogo di preghiera per ortodossi, inoltre vi afferiscono tanti islamici, che si integrano perfettamente con la comunità sanseverinese.”
Tra gli argomenti più peculiari, padre Castronuovo ha espresso concetti e pensieri sulla “dittatura del relativismo” e “della confusione” a descrivere appunto le “nuove povertà”, vere emergenze a livello internazionale e nazionale, secondo il francescano – studioso e docente di discipline teologiche – alla base delle nuove povertà c’è la “crisi antropologica”, che genera e non deriva da quella economica.
Il religioso ha rapportato la “laicità” al “laicismo”, che ha toccato la Francia durante i recenti fatti di Parigi; ha discusso di “crisi di secolarizzazione”, di “perdita del senso religioso” – insopprimibile – e di “tremenda mancanza di identità”.
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I Lions e Armenante, dal canto loro, si sono soffermati sui “soggetti” vittime delle nuove povertà, che non sono più soltanto extracomunitari e stranieri, ma oggigiorno vivono in condizioni di indigenza italiani e professionisti che hanno perso il lavoro da un momento all’altro; tra questi la maggior parte è costituita da uomini, che spesso devono “mantenere” le donne con cui si sono separati.
Il discorso è partito dalla definizione di “stato sociale” o “welfare” attuata da Antonio Luciano – a coordinare saluti e interventi; proprio lui ha ricordato come già nello statuto Lions – sin dalla sua lontana fondazione – sono presenti i principi e i valori di sostegno ai (nuovi) poveri, i bisognosi.
Toccante la testimonianza della Pastore, impiegata all’Inail – ente di prevenzione degli infortuni sul lavoro – di Salerno; ella ha potuto, grazie al suo lavoro, saggiare con mano la “esperienza di strada”, condivisa anche con Antonio Armenante. Pure la Pastore, come già lo scrittore cavese, ha offerto un contributo concreto nel parlare di questi attuali argomenti. Da lei e da Armenante, l’appello al “costituirsi volontari in rete, realizzando osservatori intercomunali sulle povertà.”
Una provocazione anche per i giornalisti, affinché “nei tg si parli, almeno per cinque minuti, del bene da operare, di aprire e occuparsi di pagine della speranza.”
Incisivo dunque Armenante, che ha puntato il dito sul fatto che “i politici italiani sono disposti ad acquistare ben novanta aerei F35 per 16 milioni di euro e non trovano soldi per aggiungere qualche posto in più nei dormitori delle nostre zone.”
Commovente, sempre da parte dello scrittore, il racconto denso di dignità che egli ha tessuto innanzi al pubblico accorso al convegno, parlando delle persone indigenti e disagiate che però ci forniscono vere e proprie lezioni di vita, le insegnano, ma noi (occidentali e/o ricchi, chiusi nell’individualismo) non riusciamo o vogliamo impararle.
A chiosa dell’happening, le riflessioni di Bocchini.
Il convegno ha rappresentato senz’altro una occasione nuova – sebbene le tematiche affrontate vengano discusse numerose volte in tanti dibattiti – per riflettere, magari una volta di più, sulla nostra quotidianità sociale e religiosa, sulle condizioni umane più disonorate.
ANNA MARIA NOIA
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