Pensionati salernitani pronti a scendere in piazza
Pensionati salernitani pronti a scendere in piazza per difendere la propria dignità. L’annuncio di Giovanni
Dell’Isola della Cisl: “Con Cgil e Uil stiamo discutendo di un’iniziativa unitaria per denunciare le condizioni di
vita degli anziani in provincia. Sono aumentati i pensionati che vivono al di sotto della soglia di povertà nel
nostro territorio”.
Un’iniziativa unitaria per ribadire il ruolo dei pensionati in provincia di Salerno. Le federazioni dei pensionati
di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, sono pronte a far sentire la propria voce anche nel Salernitano, riannodando
i fili di un discorso unitario ripreso in occasione della manifestazione in piazza Amendola per la legge di bilancio
e il confronto sulle pensioni. "In piazza siamo già scesi nelle scorse settimane, ma sicuramente vogliamo discutere
insieme di questo momento particolare, che vede i pensionati ancora più poveri", ha detto Giovanni Dell'Isola,
segretario generale dei pensionati della Cisl salernitana. "Il potere di acquisto è diminuito e in provincia ora
si è arrivati a toccare oltre l’80% delle pensioni che non raggiungono i 1.000 euro e sono quindi al di sotto della
soglia di povertà. Prima erano 8 su 10 gli anziani in difficoltà, adesso sono ancora di più aumentati nel Salernitano".
Tra l’altro anche la recente sentenza della Corte Costituzionale ha bloccato la rivalutazione delle pensioni
contraddicendo la precedente sentenza della stessa Corte per cui i pensionati sono l’unica categoria di questo
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Paese a cui viene negato il diritto di adeguamento delle proprie pensioni al costo della vita anche in considerazione
che a loro non sono stati concessi neppure gli 80euro che invece sono stati elargiti praticamente a tutti gli altri
settori, ritenendo i pensionati solamente un bancomat a cui attingere.
Un contesto che porta Dell’Isola a dire la sua sul caso pensioni che è tema di dibattito nazionale in questi giorni.
“Siamo contrari all'aumento automatico dell'età pensionabile prevista dal 2019 che innalzerebbe a 67 anni l'età per
la pensione, età più alta in assoluto rispetto a tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea”, ha affermato il
sindacalista. “Infatti, come ha detto la segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, qui non si tratta di
contrapporre le ragioni degli anziani a quelle dei giovani, che peraltro non sono mai esistite. Serve perciò
rivedere l'automatismo che lega l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita come richiesto dalle
organizzazioni sindacali perché è un'iniziativa che invece va proprio a favore dei giovani”.
Dunque, per Dell’Isola, il Governo nazionale deve dare risposte concrete. “Dopo 40 anni di lavoro in una fabbrica
difficilmente si vive fino a 80 anni. Su questo il Governo dopo aver approvato la norma, sembra voler rivedere i
flussi di uscita per quei lavori particolarmente usuranti, come richiesto da sempre dal sindacato, così come
ribadito dalla stessa segretaria Furlan al congresso della Cisl Campania a Caserta che ha anche rilevato che
mancano misure idonee atte a favorire la previdenza integrativa. Nell'iter parlamentare sicuramente c’è qualcosa
che va migliorato, rafforzato o corretto. Lo pensano anche Cgil e Uil. Ecco perché credo sia giusto che, pure a
Salerno, le organizzazioni sindacali dei pensionati e confederali debbano sviluppare iniziative unitarie per far
sentire la voce di chi per anni ha garantito la democrazia e una tenuta economica e sociale a questo Paese”.
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