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   RIUNIONE INFORMALE DEL COMITATO “PRO FUCITO” DI CURTERI PER SALVAGUARDARE IL PRESIDIO.

    RIUNIONE INFORMALE DEL COMITATO “PRO FUCITO” DI CURTERI PER SALVAGUARDARE IL PRESIDIO Mercato S. Severino. Di recente si è tenuto – presso i locali dell’associazione “Alfonso Gatto”, la cui sede è adiacente il nosocomio di Curteri – un incontro informale rivolto agli operatori ospedalieri – personale medico e paramedico, sociosanitario e parasanitario – allo scopo di fare il punto della situazione in merito alle attuali “vicende” relative al presidio ospedaliero. La riunione, non un vero e proprio convegno pubblico – che si terrà prossimamente – ma solo un faccia a faccia organizzativo, è avvenuta grazie alla disponibilità di Luca Picarella, responsabile del sodalizio “Gatto”. Sono tante le criticità e le problematiche che da un bel po’ attanagliano il “Fucito”. Talmente ingenti e gravi da indurre un gran numero di dipendenti ed impiegati, nonché medici, a coordinarsi in un comitato ad hoc: il comitato cittadino “Pro Fucito”. Un osservatorio che monitora il cospicuo flusso di un bacino di utenza notevole, che afferisce all’ospedale; alla popolazione residente nel comprensorio si aggiungono gli utenti che frequentano il vicino ateneo, il campus di Fisciano. Dal dibattito sono emerse tante questioni sul tappeto, spunti di protesta e/o lamentele. A supportare il comitato, che si batte e lotta strenuamente per salvaguardare il presidio, tramite apposite iniziative da incrementare nel prossimo futuro, anche i tanto vituperati “giovani”: gli studenti.



    Erroneamente si pensa che le nuove generazioni siano pigre e lontane sia dalla politica che dalla vita partecipativa cittadina, invece no: è grazie a tanti ragazzi come Giuseppe (a capo del Caos, collettivo autorganizzato studentesco sanseverinese), Giovanni, Daniele e altri che si cerca di creare qualcosa di positivo sul territorio. Anche a nome dei professionisti del futuro, dei dottori formatisi nelle nostre zone. Aderiscono alla “protesta” (pacifica sì, ma determinata e coraggiosa) di chi lavora al “Gaetano Fucito” anche studenti dei comuni limitrofi: Bracigliano e Fisciano tra tutti. Sopra tutti, il coraggioso e combattivo Giuseppe Saggese – responsabile principale del “Pro Fucito”. Alla manifestazione hanno partecipato anche due ginecologi: il primario Massimo D’Aniello e Antonio Iannelli; i due professionisti hanno espresso severe opinioni in merito alla questione – così complessa da “scorporare.” Gli operatori dell’ospedale intendono pubblicizzare quanto si è detto all’incontro, per tenere informata la cittadinanza e l’utenza, generalmente all’oscuro dei fatti reali e “confusa” dalla stampa spesso troppo favorevole nei confronti degli alti vertici politici, i quali tengono a rassicurare – se non ad “imbonire” – riguardo quello che accade in realtà. “Il nostro obiettivo – dichiarano gli aderenti al comitato – è il voler promuovere il nostro plesso ospedaliero attraverso, anche, la rivendicazione delle eccellenze che stanno per essere smantellate da pessime scelte politiche calate dall’alto [gli operatori si riferiscono al nuovo atto aziendale del “Ruggi”, siglato e/o avallato dal direttore generale Viggiani].” Proseguono poi gli stessi: “Stiamo parlando della perdita dei reparti di Ostetricia, Ginecologia, Pediatria – dopo lo stand by di Ortopedia.” I fautori della protesta snocciolano anche dei dati: “Per quanto concerne Ginecologia, ebbene i numeri parlano chiaro, dato che qui vengono effettuati oltre cinquecento parti all’anno con bassa incidenza di cesarei.” Sotto la lente del comitato, anche i centocinquanta posti letto di Curteri rispetto ai trenta di altri ospedali pur vicini. Agli occhi del personale del “Fucito” sembra che vengano privilegiate altre realtà territoriali piuttosto che la struttura sanseverinese. In particolare tutti sono concordi nell’affermare che: “A S. Severino vogliono realizzare mastodontici e costosi reparti specialistici, sia pure utilissimi, ma occorre partire dalla base. Ben vengano queste ANNA MARIA NOIA



innovazioni – ci mancherebbe – però a nostro modesto avviso sarebbe opportuno potenziare e salvaguardare dapprima le strutture già esistenti in precedenza.” Entra in gioco anche la problematica dell’occupazione al nosocomio di Curteri, in quanto “vengono meno numerosi posti di lavoro per la mancanza di ricambio generazionale.” Un altro concreto pericolo per l’ospedale è costituito dallo “smistamento” dei pazienti del presidio verso centri privati per servizi che devono invece essere garantiti dal “Gaetano Fucito” di Curteri. Ci si riferisce pure al blocco di fondi che, se “applicato” al laboratorio di Analisi all’interno dei padiglioni ospedalieri, ne sancirebbe l’immediata chiusura e con esso “cadrebbero” altri ambiti come Medicina e Chirurgia. Gli associati al comitato organizzeranno a breve dei convegni “itineranti”, stavolta aperti a tutti, ai cittadini e a chi di dovere, nelle piazze principali della Valle Irno e non soltanto; ciò allo scopo di smuovere il torpore degli amministratori ma anche di pubblicizzare quello che accade al “Fucito” verso la gente, ignara di tali questioni. Sotto “accusa” i politici sia di livello nazionale che locale, che “non agiscono, non sono attivi sul territorio”. Si infiamma, dunque, la lotta: il direttivo si domanda dove siano adesso i sindaci che intervennero alla riunione del 28 agosto; già da anni – comunque – si vivono condizioni di “precarietà” (chiamiamola così) al “Fucito”. Secondo i dipendenti, lo smantellamento e la “deriva” dell’ospedale sarebbero iniziati con l’uscita dall’ambito comprensoriale del nosocomio dei Comuni di Roccapiemonte e di Castel S. Giorgio. Ma è dai giovani che il messaggio di solidarietà ai dipendenti del “Fucito” deve partire: Giuseppe del Caos dice di voler “aderire alla lotta intrapresa dal comitato per tre motivi fondamentali, cioè il diritto alla salute, pubblica e privata, per i cittadini; la qualità dei servizi e l’attenzione alle fasce deboli come immigrati e tossicodipendenti.” Proprio in ragione di questo, già una decina di anni fa si verificò una querelle riportata per giorni sui media locali ed inerente i tossicodipendenti; una paventata iniziativa, che scatenò le proteste dei residenti nel comprensorio. Comunque, i lavoratori dell’ospedale non hanno intenzione di fermarsi qui. Continueranno nei loro fermi propositi.
Testo scritto di: Anna Maria Noia
Redazione: notizieirno.it

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