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   I medici della valle dell’irno contestano il loro presidente dell’ordine
    I medici della valle dell’irno contestano il loro presidente dell’ordine









I medici della valle dell’irno contestano il loro presidente dell’ordine A Ravera contestano la decisione di non volere al Fucito la facoltà di medicina MERCATO SAN SEVERINO - “Il dottor Bruno Ravera è il presidente del consiglio dell’ordine dei medici di tutta la provincia di Salerno, e non solo della città capoluogo, e quindi deve tutelerà anche noi medici della valle dell’irno e di Cava. I dottori della città metelliana e della valle dell’irno si scagliano contro il loro presidente che ha bocciato l’accordo tra Cisl, università e Ruggi per il trasferimento della didattica nei nosocomi di Cava e Mercato San Severino. Un progetto questo che potrebbe salvare i due ospedali dalla chiusura. Stamane nel corso di un convegno sul decreto Loreniz organizzato dal dottor Mario Liguori, a cui interverrà anche Ravera, sono pronti a contestarlo i dottori, le organizzazioni sindacali e i comitati pro-ospedale guidati dal dottor Vincenzo Sica. “Oggi – dice Sica – incontreremo a Curteri Ravera, per fargli cambiare idea, e per portare avanti la nostra difesa degli ospedali di Curteri e Cava. All’attacco di Ravera anche il consigliere con delega alla sanità Carmine Landi che dichiara “Invito il Presidente dell'ordine dei medici Ravera ad esprimersi rispetto a queste problematiche che hanno devastato la sanità provinciale, oltre che regionale, nel corso degli anni e ad avere una posizione neutrale rispetto ad un programmazione universitaria che sta proseguendo secondo normative e percorsi istituzionali, che niente hanno a che fare con campanilismi ed arricchimento dei gonfaloni.” Landi inoltre ha anche scritto una lettera al governo De Luca proprio in merito alla chiusura dei due ospedali “Il delegato alla sanità pubblica dottor Landi, invita il governatore a dare risposte immediate su tre elementi fondamentali che incidono negativamente sulla salute pubblica e sulla spesa economica sanitaria. 1)organici dei pronto soccorsi depauperati dalla normativa europea 2)Rete dell’;infarto visto che si continua a morire da terzo mondo 3)Controlli sulle duplicature e triplicature dei drg di alta specialità 4)controlli sulle liste di attesa che vengono bypassate con meccanismi perversi a discapito dei sofferenti veri. La programmazione politica può essere fatta da tutti in relazione alle proprie visioni, idee ed esperienza ma la risposta immediata alle vere emergenze e'data da uomini con grande senso di responsabilità ed autorevolezza. Per quanto riguarda il Fucito rassicuro i nostri concittadini che stiamo aspettando che si pronunci il tar e che venga definito il nuovo piano ospedaliero procrastinato dal governatore .Ci sono tutti i criteri per mantenere la ginecologia ed oncologia secondo le normative europee ed il sindaco e l’amministrazione comunale sono vigili e presenti nei tavoli tecnici.”



Redazione: notizieirno.it

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